70×50 Tecnica Mista
Dalla Mostra Sapori 2024 Frascati
Nota critica sull’opera:
Con un monito la Iris ci suggerisce che l’arte può esser nutrimento, sostentamento per
l’anima, ma anche peccato di gola ed eccesso, proiettando nella metafora presente in
“L’anima di Marilyn” la trasformazione di un prodotto che diviene consumo e processo
consumante allo stesso tempo. tema già caro a Warhol, in questo caso la Venere per
antonomasia della Pop art (Marilyn), si libera dalla ripetitiva costrizione che la vede oggetto di
consumo obbligata ad immagine riprodotta con ossessione, fuoriuscendo così dalla
riproducibilità seriale e dalla forsennata corsa di una società dei consumi che cerca
soddisfazione in un’iconografia mordi e fuggi. In una spettacolarizzazione d’immagini
fagocitate voracemente dal grande pubblico, con la sua abbuffata la società cambia i destini
dell’arte a suo piacimento, senza però venirne cambiata.
Alessandro Giansanti
Art Director, Gallerista e Curatore presso “Agarte – Fucina delle Arti”