Sapori arte nutrimento per l'anima

Mostra Sapori Arte Nutrimento per l’anima

Antonella Iris De Pascale ha partecipato alla Mostra “Sapori, Arte e nutrimento per l’anima” con opere che esplorano in profondità il rapporto tra arte e consumo. Una delle sue opere più emblematiche.

“L’anima di Marilyn”, offre una riflessione critica sulla trasformazione dell’arte in prodotto di consumo e su come questa stessa trasformazione possa divenire un processo consumante.

In questa metafora, de Pascale richiama un tema caro a Warhol, ma lo supera liberando l’iconica figura di Marilyn dalla ripetitiva riproducibilità che l’ha resa simbolo di una società ossessionata dall’immagine.

Con un approccio innovativo, l’artista riflette su come la società dei consumi fagociti voracemente l’arte, manipolandola e trasformandola secondo i propri gusti, senza però essere cambiata profondamente da essa.

In “L’anima di Marilyn”, de Pascale mette in evidenza questa dinamica, suggerendo che l’arte può essere tanto nutrimento spirituale quanto peccato di gola, oscillando tra la ricerca del sostentamento interiore e l’eccesso consumistico.

La partecipazione di Antonella Iris De Pascale alla mostra “Sapori, Arte e nutrimento per l’anima” non solo conferma la sua capacità di affrontare temi complessi legati alla contemporaneità, ma anche di creare un dialogo tra arte, società e consumi, trasformando icone culturali in simboli di riflessione profonda.

Nota critica sull’opera:

Con un monito la Iris ci suggerisce che l’arte può esser nutrimento, sostentamento per l’anima, ma anche peccato di gola ed eccesso, proiettando nella metafora presente in “L’anima di Marilyn” la trasformazione di un prodotto che diviene consumo e processo consumante allo stesso tempo. tema già caro a Warhol, in questo caso la Venere per antonomasia della Pop art (Marilyn), si libera dalla ripetitiva costrizione che la vede oggetto di consumo obbligata ad immagine riprodotta con ossessione, fuoriuscendo così dalla riproducibilità seriale e dalla forsennata corsa di una società dei consumi che cerca soddisfazione in un’iconografia mordi e fuggi. In una spettacolarizzazione d’immagini fagocitate voracemente dal grande pubblico, con la sua abbuffata la società cambia i destini dell’arte a suo piacimento, senza però venirne cambiata.

Alessandro Giansanti
Art Director, Gallerista e Curatore presso “Agarte – Fucina delle Arti”

l'anima di Marilyn