Malaga e la Malagueta

MALAGA – 60X80

La sensazione ad un attento osservatore è che il quadro sia diviso, quasi  in due quadri sovrapposti, che convivono nella amalgamazione che cercano di trovare in un eterna lotta infinita.
Sottofondo, immagini vere, colori concreti, forti, possenti, a tratti materici, temi del quotidiano, un vissuto lontano, un ricordo lieto, cercato, un’evasione necessaria.

Si vedono figure geometriche, forse una rete immaginaria, forse un cancello alla vita, che si alternano a figure floreali comunque irregolari.
Porte socchiuse, la vita con le sue opportunità, la rappresentazione del mondo con il continuo alternarsi delle regolarità con le irregolarità, l’energia dei ballerini, lo sguardo, la tensione del gesto contrapposti alla dinamica staticità dei fiori, colori, colori, colori, a tratti anche molto scuri, che diventano suoni forti, antidoti al silenzio, perché questo quadro “ è ” suono.
Al di sopra del primo, non subito visibile, un altro quadro, più silente e riflessivo, una musica diversa, più soave: le figure sospese, volanti, ma immobili, estranee perché irreali, per la prima volta multicolori, scintillanti, numerose, ma uniche nella loro molteplicità, come le tante personalità che convivono nell’essere.
Una ricognizione aerea, preparatoria, un’animazione sospesa, la ricerca di qualcuno o di qualcosa, che lascia all’osservatore il dubbio o lo stimolo a cercare.
Un paradigma di tante, tante tecniche diverse, frutto di una diuturna e continua ricerca, che si uniscono funzionalmente per un unico risultato: un bel quadro. In forte contrapposizione con un universo di improvvisazioni ed ornamenti questo è un quadro che prosegue anche quando lo sguardo si distoglie, rimane nella mente di chi lo guarda per continuare a parlargli, a sussurrare, ti fa tornare indietro a riosservare un particolare captato, ma non connotato.
Vivace, intenso, colorato attrae l’occhio decisamente verso il centro, ma, per chi sa guardarlo, prosegue forte anche al di là, ridondante di significati che soffrono nei limiti della tela e perciò perseguono fino al limite del possibile sulla cornice, perché il volo non può avere parzialità di spazio.
La passione dell’autrice, il coraggio di sperimentare nuove tecniche sono testimonianza di un talento che ha voglia di proseguire, perché no, anche il mercato, ma nella genuinità e schiettezza dell’espressione artistica a cui non può, non vuole e non deve abdicare.